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L'Islam mediterraneo e i diritti umani: quale presente e quale futuro?

Immagine del redattore: GMFFGMFF

Aggiornamento: 27 mar 2020

Lugano 10-11 maggio 2017


Fino a non molti anni fa i diritti umani sembravano costituire l’orizzonte condiviso entro cui le differenti tradizioni religiose andavano progressivamente collocandosi. Oggi non è più così. Nelle parole di Christopher McCrudden “human rights have become a central site of normative contestation over the implications of modernity, with both sides claiming to interpret human rights in the “right” way”.

Questo incontro vuole studiare le ragioni delle crescenti tensioni tra diritti dell’uomo e diritti di Dio e riflettere sulle strategie e sugli strumenti per superarle. A tal fine esso prevede tre sessioni di lavoro.

Una prima sessione, di carattere storico, intende considerare da un lato il contributo che ebraismo e cristianesimo hanno dato alla definizione e allo sviluppo dei diritti umani e dall’altro le sfide che questi ultimi, una volta affermatisi come diritti “secolari”, hanno portato alla concezione dei diritti della persona propria di queste due religioni. Alcuni degli interrogativi su cui questa sessione vuole riflettere sono i seguenti: le diverse vicende storiche di ebraismo e cristianesimo hanno influito sul modo in cui queste due religioni hanno sviluppato la loro riflessione sui diritti fondamentali spettanti ad ogni persona? Come queste due comunità religiose, nelle loro differenti articolazioni, hanno risposto alla secolarizzazione del diritto (e dei diritti umani) che ha caratterizzato gli ultimi due secoli? Quale impatto ha avuto lo sviluppo della “cultura dei diritti umani” sulla riflessione teologica e giuridica interna ad ebraismo e cristianesimo?

La seconda sessione, di taglio filosofico e teologico, vuole affrontare la questione del fondamento e della natura dei diritti umani. Si tratta di una questione controversa a cui vengono date risposte molto differenti. In ogni caso è possibile individuare una distinzione fondamentale tra le concezioni che in qualche modo riconducono l’origine dei diritti umani a Dio, quelle che li radicano nella natura dell’uomo e quelle che li considerano il frutto di processi storici. In quale modo ebraismo e cristianesimo si pongono di fronte a questi differenti tentativi di dare un fondamento ai diritti umani? Dal punto di vista di queste due religioni, tali concezioni sono incompatibili oppure possono venire integrate in maniera coerente?

Infine la terza sessione mira ad esaminare le strategie e gli strumenti che il diritto offre per comporre, a livello pratico, le tensioni tra diritti umani e diritti religiosi. Alcuni diritti umani – per esempio la libertà di espressione o l’uguaglianza senza distinzioni di sesso o di gender- sono diventati un terreno di conflitto tra una parte dei sostenitori dei diritti umani ed una parte delle organizzazioni religiose. Quali risorse offrono le tradizioni giuridiche ebraica e cristiana per affrontare questi conflitti? Quali modelli di “conflict management” presentano migliori possibilità di trovare un punto di incontro tra le esigenze sottese alle differenti posizioni?

Queste sono soltanto alcune delle domande a cui l’incontro vorrebbe dare risposta. Sottese ad esse vi è l’intento di verificare l’ipotesi proposta da altri due giuristi, John Witte e Christian Green, secondo cui ““the human rights regime […] is the ius gentium of our times, the common law of nations, which a variety of Hebrew, Greek, Roman, Christian, and Enlightenment movements have historically nurtured in the West and which today needs the constant nurture of multiple communities, in the West and well beyond”. Questa formulazione offre una nozione dinamica di diritti dell’uomo, sganciata da ogni riferimento ad un immutabile diritto naturale e collocata al punto d’incontro tra il rispetto di alcuni diritti universali e le loro traduzioni particolari e contingenti nei diritti degli Stati e delle altre comunità politiche. Non tutti sono convinti che questa sia la strada da percorrere per riconciliare diritti dell’uomo e diritti di Dio. Alcuni ritengono che i diritti umani siano il prodotto di culture (quella occidentale) e religioni (quella ebrea e quella cristiana) particolari e che di conseguenza essi siano privi della universalità che caratterizza lo ius gentium; altri guardano ai diritti umani come ad una forma di idolatria filosoficamente indifendibile (Michael Ignatieff) o come ad una “ideology of universal individualism” che trascura il fatto che ogni individuo è radicato in una comunità (Adam Seligman). Ma queste differenze di opinione non fanno che evidenziare l’importanza e l’attualità di questo incontro.


Ebraismo e cristianesimo nell’età dei diritti umani, Lugano 10-11 maggio 2017

Facoltà di Teologia, Aula Multiuso


Mercoledì 10 maggio, ore 15.00

Saluti del prof. René Roux, Rettore della Facoltà di Teologia di Lugano

Prima sessione. Profili storici. Presiede Giacomo Jori, Università della Svizzera Italiana

Ius gentium, diritti naturali, diritti umani, Francesco Viola, Università di Palermo

Cristianesimo e diritti umani, Giovanni Filoramo, Università di Torino

Ebraismo e diritti umani, Maurice-Ruben Hayoun, Université de Genève


Giovedì 11 maggio, ore 9.00

Seconda sessione Profili filosofici e teologici. Presiede Azzolino Chiappini, Facoltà di Teologia di Lugano

Il problema dell’universalità dei diritti tra ebraismo e cristianesimo, Adriano Fabris, Università di Pisa e Facoltà di Teologia di Lugano

Creazione, rivelazione, redenzione e diritti umani, Piero Stefani, Facoltà teologica dell’Italia settentrionale

Problemi di eguaglianza e religione nell’età dei diritti umani, Gianfrancesco Zanetti, Università di Modena-Reggio Emilia


Giovedì 11 maggio, ore 14.30

Terza sessione Profili giuridici. Presiede Libero Gerosa, Facoltà di Teologia di Lugano, Direttore dell’Istituto DiReCom

Ebraismo, cristianesimo e diritti umani: contributi e sfide. Intervengono: Nicola Colaianni, Università di Bari; Paolo Cavana, LUMSA, Roma; Bianca Gardella Tedeschi, Università del Piemonte Orientale;

Francis Messner, CNRS, Strasbourg

Conclusioni, Silvio Ferrari, Università di Milano e Facoltà di Teologia di Lugano


Il convegno è organizzato dalla Fondazione Cukier, Goldstein-Goren e dall’Istituto di Diritto comparato delle religioni (DIRECOM) della Facoltà di Teologia di Lugano


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